WeChat: l’ultima alternativa gratis a WhatsApp – le opinioni degli utenti

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we_chatNon si può dire che il battage pubblicitario per portare all’attenzione del grande pubblico l’applicativo gratuito WeChat non sia stato ben studiato. Come testimonial è stato scelto nientepopodimeno che uno dei più valenti calciatori del globo: Lionel Messi che “si regala” agli iscritti con la possibilità di essere seguito sul suo account WeChat (trovabile digitando l’ID MessiOfficial) con videoclip, immagini e file audio del campione argentino. In effetti, il bacino di potenziali utenti per questa applicazione multipiattaforma per messaging e chat è enorme. Come sappiamo ora il celeberrimo programma gratuito WhatsApp richiede il pagamento di un canone annuo (peraltro, non esoso, di soli 0,89 cent). I cinesi di Tencent Holding nel frattempo hanno messo a punto questo applicativo (per Android, iOS, BlackBerry, BlackBerry 10, S40, Symbian, Windows Phone), per molti versi analoga a WhatsApp e che ha già 400 milioni di utenti registrati, principalmente in Cina e nel resto dell’Asia.

Tra le funzionalità disponibili su WeChat vi sono le seguenti:
* invio di messaggi di testo
* invio di messaggi vocali
* invio di messaggi video
* conversazione in modalità walkie-talkie
* condivisione di fotografie
* condivisione di testi
* condivisione di link
* creazione e condivisione di codici QR
* chat mediante computer (non era possibile farlo con WhatsApp, che funziona solo su smartphone)
* ricerca di utenti nei paraggi mediante la funzione di geolocalizzazione oppure collegando il profilo Facebook.

Si può anche lanciare virtualmente nell’oceano degli iscritti una sorta di “messaggio in bottiglia”, cioè un testo che qualche sconosciuto raccoglierà e a cui invierà una risposta.

Tutto bene, dunque? Apparentemente sì. E che dire della privacy? In teoria i dati personali non sono in pericolo. Ma la certezza assoluta non si può avere. Bisogna tenere presente che l’azienda produttrice è proprietaria di uno dei 10 top siti web nel mondo che produce ogni tipo di prodotto per l’interazione e il commercio sul web – una specie di Google asiatica, insomma. I proprietari di WhatsApp non hanno ceduto alle offerte dei giganti del web (probabilmente Facebook e Yahoo) e questo va a loro onore. Per WeChat non possiamo mettere la mano sul fuoco.

Per ora, anche l’estetica di WeChat non può certo competere con quella di WhatsApp. Anche la rapidità di utilizzo lascia molto a desiderare. Su WeChat bisogna prima entrare in una homepage e poi accedere alle chat, scegliere il nome dell’utente, collegarsi al profilo di un social network ecc. Su Whatsapp era tutto immediato e chiarissimo, come richiede l’idea di instant messaging.


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