Motori di ricerca: anche Google è superato

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intro_convegno.jpgSe accediamo a un motore di ricerca, per esempio al più importante, Google, digitando il nome di un’auto, di una città o simili, non c’è nessun problema. Le pagine che si presentano all’operatore possono essere tantissime, migliaia, a volte milioni.

Ma non accade esattamente la stessa cosa quando, non conoscendo il nome preciso che ci interessa andiamo a tentativi sperando che, intersecando gli accenni che gli diamo, il sistema riesca a scovare l’informazione che ci serve.

Ancora più difficile sarebbe la ricerca quando a Google chiediamo – sulla base di una foto appena scattata col nostro cellulare – altre foto che abbiano elementi in comune con quelli da noi rilevate in modo da fornirci l’esatta collocazione geografica del posto che abbiamo appena immortalato. E che dire di un motivetto che ci frulla in testa e di cui vorremmo conoscere l’autore e il titolo?

Insomma, i campi sono infiniti e mettono chiaramente in evidenza i limiti degli attuali motori di ricerca. Al punto che, secondo il progetto europeo Pharos che è stato coordinato dal gruppo italiano Engineering, l’anno prossimo segnerà una data importante per assistere a un’estensione significativa delle capacità dei moderni motori di ricerca. Il Progetto Pharos fa parte un progetto europeo che raggruppa ricercatori italiani e inglesi e si appresta a una grande sfida, non solo stravolgere la ricerca su Internet, ma modificare persino le rigide norme del Copyright e delle Case editrici. Questo sarà l’ostacolo più difficile da superare!


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