Flame: il virus che si dissolve se non riesce a colpire

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Sarà ricordato nella storia della sicurezza informatica come uno dei peggiori virus in assoluto: si chiama Flame (ma anche con nomi alternativi com Flamer, sKyWIper e Skywiper) ed è anche noto come il malware che “si suicida”. Praticamente, è programmato per “uccidersi” sulle macchine nelle quali non è riuscito a installarsi a dovere. In questo modo, diminuiscono le probabilità che qualcuno riesca a risalire a chi lo ha messo a punto, a studiarne le caratteristiche e di conseguenza a neutralizzarlo.

Flame ha colpito soprattutto i PC con sistema operativo Windows del Medio Oriente ed è un malware modulare estremamente complesso sfruttato soprattutto a fini di cyberspionaggio. Secondo le stime di Kaspersky, nel mese di maggio 2012, Flame aveva già infettato un migliaio di computer, e tra le sue vittime erano incluse organizzazioni governative, università e privati. I paesi più colpiti erano Iran, Israele, Sudan, Siria, Libano, Arabia Saudita ed Egitto, ma qualche caso è stato riscontrato anche in Europe e nel Nordamerica.

L’azienda più impegnata nella lotta al virus è Symantec, la stessa che ha scoperto la nuova funzionalità autodistruttiva.


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